L’amore secondo me!


Spesso in questo blog ho in qualche modo sia pur marginalmente parlato d’amore… così in questi giorni mi son a lungo chiesto cosa fosse per me l’amore… in realtà non son riuscito a trovare una risposta… Mi è parso assurdo fin da subito cercar o trovar una definizione… perciò ho trovato un esempio…anzi no una favola… perchè è bello immaginarsi per un attimo catapultati in una favola… di quelle che iniziano con C’era una volta, tanto tempo fa… e si concludono sempre con e vissero felici e contenti!! Ma si quelle favole che le mamme e i papà raccontano sempre ai propri figli quando son piccoli… Certe volte ci dimentichiamo quanto è stupendo esser bambini, quanto è bello viaggiare con la fantasia, con i desideri, con i sogni… i sogni… si, i sogni possono tutto, fanno imprese divine, e soprattutto ci rendono felici… E quindi perché non sognare? Perché non provare per un attimo ad  entrare in una favola? E allora stenditi, rilassati e lascia che le parole raccontino una magia… E quindi immagina che un padre racconti a suo figlio una favola che più o meno inizia così…

C’era una volta, tanto tempo fa in un paese lontano, lontano… di quelli che per trovarli devi girare tante volte il globo, c’era un piccolo paesino, su un pezzo di terra con tanto mare attorno… un’isola… si un’ isola, di quelle dove fa sempre caldo, dove l’acqua è cristallina e la sabbia è così fine che ogni giorno ti rendi conto della bellezza di questa Terra! su una di queste spiagge una piccola principessa che amava sognare, costruiva il suo castello… nello stesso momento in un altro paese lontano un piccolo principino un po’ goffo ma con tanti sogni, cercava di creare una storia con i tanti soldatini che si ritrovava… semplici soldatini che lottavano fra loro alla ricerca di un tesoro! Il tempo passò il castello della principessa fu costruito e ricostruito e i tanti soldatini stufi di non trovar mai un tesoro decente, decisero di riunirsi e di andar via in cerca di nuove avventure… la principessa e il principino abitavano in posti diversi, parlavano lingue diverse, sognavano cose diverse e andavano a dormire, anche, in orari diversi… ma una cosa avevano in comune sapevano che la vita era tutta un gioco! Così lontani ma con in testa i loro sogni costruirono la loro vita, entrando sempre nel loro futuro… un giorno però la principessa decise di partire, e il globo girò tante volte e si fermò proprio nella terra del principino, ma lei non lo sapeva! la principessa però dovette in questa nuova terra costruirsi il suo piccolo regno… non era un regno con grandi sfarzi o decori scintillanti, era un regno molto più prezioso… fatto di valori, principi… fatto di umanità… fatto d’amore!! Un regno raro! Intanto la vita del principino si alternava tra la fatica della terra e alcune letture, tentava di capire il senso del Lavoro, il suo Valore! Un giorno però, così casualmente, in una grande strada, di una grande città a tanti chilometri dai loro regni, le loro vite si incrociarono… la principessa presa come sempre dal suoi mille impegni non si accorse del principino, lo incrociò, passo davanti e continuò per la sua strada… il principino invece, la vide, si fermò ed ammirò lo splendore della sua bellezza, al principino parve di vedere la cosa più bella della sua vita avrebbe voluto dirle tante cose ma non ci riuscì… era già oltre il suo sguardo quando ritornò in sé… tornato nel suo regno cercò disperatamente di ritrovarla, e quando le speranze sembravano perse… casualmente eccola riapparire… ma questa volta ebbe paura! Non riuscì subito ad aprirsi a lei, così il tempo passò, e lei ancora una volta non si accorse del principino, ma un giorno la paura andò via… ed arrivò il coraggio!!! e il nostro principino decise di rivelarle il suo amore, così prese un foglio e scrisse mio dolcissimo amor di sogno son qui per restare, per rimanere, per coccolarti, per riempirti di baci, per asciugar le tue lacrime con i miei sorrisi, son qui, non sei più sola!

E allora, chiese il bambino, Papà la principessa che risposte?… E il Papà, la principessa seduta sul suo divano, sognò la sua favola, si emozionò nel veder e sentir tanto amore per lei, si sentì meno sola, e capì di esser amata come nessun altra al mondo!

E allora il bambino chiese, papà cos’è l’amore? E il papà rimboccandoli le coperte lo guardò e disse, tanti anni fa nel piccolo regno dove viveva il nostro principino arrivò da Santiago de Las Vegas un poeta e scrittore si chiamava Italo Calvino e in un suo libro il Barone Rampante, scrisse Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così! Ecco, figlio mio, l’amore è la capacità di riconoscersi, di narrarsi, di vedersi attraverso l’altro! È la capacità di esser amati per come si è, senza paure! E il bambino incuriosito chiese ancora, papà, il nostro principino e la nostra principessa si amarono? Ora, disse il padre al piccolo, il nostro principino e la nostra principessa, hanno appena iniziato a scrivere la loro storia… ma credo, che, sarà una storia stupenda perché è una storia che parla d’Amore! Ora dormi piccolo mio, domani scriveremo un altro pezzo della nostra favola! Il bambino si addormentò e il padre uscendo dalla stanza del piccolo, vide sul divano sua moglie, la baciò e le rivelò, ancora una volta, il suo amore!

Ecco l’amore secondo me… è un sentimento, un’emozione che ti trascina… che  ti fa esser fragile e forte… un sentimento che ti fa ridere e piangere… l’amore… l’amore è qualcosa di meravigliosamente bello…. l’amore secondo me è semplicemente un qualcosa che ti fa sentire vivo!

14 commenti Aggiungi il tuo

  1. Mary ha detto:

    La tenerezza di questo ragazzo è impressionante!
    Quanto ci si mette, viene fuori un po’ di poesia da quell’isoletta “dove fa sempre caldo, dove l’acqua è cristallina e la sabbia è così fine… ” 😉

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    1. dadepalma ha detto:

      ma grazie 😉

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  2. Ifialta ha detto:

    Tutto molto suggestivo.Lei è bravo a far convergere i suoi desideri con l’immaginazione di chi la legge.Fa un errore,però,che sabota ogni concretizzazione,anche solo di intenti:racconta una “favola” ed è lei stesso a dirlo.L’uomo è mosso da fini e volontà.Possiamo sperare di incontrare persone che,nello stesso momento,tendono al nostro stesso fine;possiamo sperare che abbiano lo stesso nostro grado di volontà e che non ci abbandonino per strada;possiamo sperare che un comune senso del dolore,accompagnato da qualche grado di empatia,ci tuteli dalle delusioni.
    A tutto questo,poi,si accompagna la “prudenza”:salvatrice o mistificatrice?

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    1. dadepalma ha detto:

      Non so perchè ma mi è tornata alla memoria una cosa che Freud scrisse tempo fa “Se uno dei tuoi pazienti per interpretare un sogno non sapesse dir altro che è un’assurdità, lo rimprovereresti e supporresti che dietro il sogno si celi una storia spiacevole di cui non vuole venire a conoscenza. Comportati con te nello stesso modo. La tua opinione che il sogno sia assurdo altro non è che una resistenza interiore all’interpretazione”… è chiaro che Freud aveva una visione sull’amore completamente diversa dalla mia, visto che non riconosceva il concetto di Desiderio sessuale come un bisogno e una fusione , ma solo come un’istinto sessuale… Freud infatti sosteneva che la sessualità era una caratteristica maschile (si pensi al concetto di libido che aveva “una natura maschile”)… Ma ciò che mi è parso di leggere dal suo commento è una sorta di ” tutto bella ma è assurdo perchè l’amore è altro, appunto mistificatore”.. Marx ci ha insegnato che ” Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l’espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato”… L’amore da me descritto, e ne sono consapevole, è un amore maturo, un amore che ha costruito un progetto di vita… ed è proteso in questo… a tal proposito mi permetta Fromm sosteneva che “l’amore maturo è unione a condizione di preservare la propria integrità, la propria individualità. L’amore è un potere attivo dell’uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il senso d’isolamento e di separazione, e tuttavia gli permette di essere se stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell’amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due.”… Nell’amore, credo che il vero punto sia nel non considerare assurdo quello che si vive, bisogna principalmente lasciarsi alle spalle le resistenze interiori… perchè l’amore possa diventar fusione… le due persone devo voler abbattere le loro resistenze! ecco tutto….

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  3. Adele ha detto:

    Dicono che è vero che ogni sognatore diventa cinico invecchiando…io non ci credo…credo semplicemente che di sognatori ne esistano di bravi e meno bravi…tu sei tra quelli bravi…ci hai descritto un sogno, una favola, un’illusione di realtà che però trova concretezza nelle pieghe del racconto stesso…perché alla fine del sogno, piccolo o grande che sia, alla fine di quella favola che ascoltavamo da bambini, c’è sempre una realtà con cui fare i conti e l’amore vero sta proprio nella concretezza dei gesti quotidiani, nelle incomprensioni e risoluzioni, nei piccoli e grandi perdoni, nel bisogno, nell’urgenza e nella libera volontà dell’affidarsi, del confrontarsi, del riconoscersi nell’altro per crescere e generare ancora amore…

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    1. dadepalma ha detto:

      Non so se diventerò cinico… lo scoprirò solo invecchiando… spero solo di non esser mai abbandonato da i miei sogni ;)… credo che l’amore sia racchiuso in quella frase di Calvino… forse è nella capacità di riconoscersi nell’altro… nello scoprirsi 😉 grazie tante per tutti i tuoi commenti… da cui imparo sempre qualcosa

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      1. Adele ha detto:

        Si…quella frase è davvero significativa…Riconoscersi però, per poi viversi…grazie a te, sono io quella che impara di più 😉

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  4. elena ha detto:

    Naturalmente non potevi non tralasciare il riferimento a quello che a quanto pare sembra essere uno dei tuoi più grandi amori: il lavoro e lo studio di quest’ ultimo. Un piccolo riferimento infatti non manca nella descrizione del principino della favola forse un pò autobiografica..Bè cosa dirti..io ho sempre adorato le favole, forse aveva ragione Rousseau, quando nel suo Emilio vietava la lettura di esse in tenera età; probabilmente perchè ti rendono meno razionale e molto più sognatore. Ma io credo che nella vita occorra sognare, sia fondamentale farlo…Sognare di vivere un grande amore, viverlo e sognare, pensare a nuovi stimoli per rafforzare il rapporto. Credo che amore e sogno siano un binomio perfetto, e non perchè il sogno implica necessariamente qualcosa di irrealizzabile, ma perchè quando si fa riferimento ad esso, si pensa necessariamente a qualcosa di bello, che ci completa e realizza proprio come l’ amore. Ancora una volta, mio caro Davide, bel post 😉

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  5. La lettura di questo post è iniziata ieri ma anche oggi mi ha fatto riflettere. Le parole mi sono tornate in mente più volte e ho pensato e ripensato in alcuni momenti della giornata al valore che l’amore mi dà e il valore che gli dò. La vita di ognuno di noi è basata su questo sentimento (senza dover necessariamente pensare ad aspetti sdolcinati e stucchevoli) perchè mattone dopo mattone già dai primi momenti di vita costruiamo il riparo dove tenere la parte più profonda e più umana del nostro essere. Ci ritroviamo a confrontarci col riparo genitoriale, col riparo che l’infanzia ha in dotazione per guardare il mondo con occhi sempre stupiti. Poi la crescita cambia il nostro aspetto intellettuale, cambia il nostro corpo, cambia le nostre attese, cambia la nostra idea di amore o forse solo la allarga, le fa sperimentare una ricerca di un altro essere umano che possa apprezzare involontariamente quel riparo e quei mattoni che noi stessi abbiamo voluto utilizzare per essere, nell’istante dell’incontro tra i due profondi, ciò che siamo e ciò che progettiamo di essere. E in questo progetto di futuro in realtà lo siamo già in proiezione in ogni istante della nostra vita perchè la mente ha bisogno di progettare un futuro, di creare un “lavoro intellettuale” che possa soddisfare esternamente quel sentimento che ci arde dentro. L’amore per ciò che facciamo, per coloro che sono oggetti del nostro sentimento (che siano famiglia, amici, partner, ideali, idee, pensieri, valori) ha un’azione determinante per farci capire chi siamo, per darci le coordinate di questo mondo e del mondo che in futuro vogliamo. In tutta questa cornice al centro c’è anche ciò che ci regala una crescita intellettuale e concreta del nostro ego (inteso come nostro Io, nostro essere) ovvero il lavoro e la Speranza di renderlo amorevole nella nostra vita e nella nostra etica come esseri umani.
    Dare una definizione all’amore è come dare una definizione alla vita e dunque non può essere data perchè ogni azione, ogni aspetto, ogni pensiero di ognuno di noi è vita. L’amore gira intorno a noi e ci attraversa nei modi più diversi. Anche il dolore che la maggior parte dell’umanità rifiuta già solo come concetto che possa essere vissuto ha dell’amore, perchè la sofferenza indica che dentro di noi c’è l’amore per ciò che in quel momento sta venendo a mancare. Si soffre nella vita ma si gioisce pure, si ama e si ignora (l’odio ha dentro di sè amore perchè accende una pulsione forte e involontaria), si pensa e si costruisce ogni giorno un riparo dove poter stare in ogni condizione mentale in cui ci si sta vivendo quel pezzo di vita. Il difetto umano dell’essere imperfetto è “umanamente” superato se l’amore riesce ad essere il fulcro con cui fare leva nella propria vita per andare avanti e costruire futuro. E in tutto questo torna sempre come fulcro anche l’aspetto umano del lavoro e della sua speranza di essere volano per un domani ricco di nuovi input con cui poter guardarsi meglio e guardare meglio ciò che definiamo società.
    Questo pensiero di cosa sia l’amore mi ha fatto compagnia in auto e l’ho ritrovato nella voce al telefono ma ho trovato l’idea di amore anche nello scorrere dell’asfalto sotto le ruote, nell’andare avanti per le strade che incontravano altre auto che si direzionava verso luoghi a me sconosciuti. Sapevo però la mia direzione, sapevo il tempo a mia disposizione e sapevo che le luci erano lì solo per illuminare le strade percorribili. In questo paragone trovato in un momento ordinario vissuto singolarmente c’è stata in me involontariamente una definizione di amore per la vita e per ciò che noi tutti saremo per la vita stessa. Non c’è spiegazione in ciò che di default è in noi e che esprime in noi ciò che ci circonda.
    In questo camminare e nel susseguirsi di luci ho sentito una strana sensazione di benessere perchè ho avuto la sensazione di sapere che dentro me il riparo e l’amore conseguenziale ha creato una strada in cui posso esprimere me stesso, esprimere il mio lavoro intellettuale per creare un futuro di vita piena di amori per tutto ciò che mi “Arda di dolcezza il core!” E lì in quell’istante mi è tornato in mente una dedica antica a ciò che la vita può darci in ogni momento, in ogni nostro e profondo amore, basta solo guardarlo sempre con gli occhi del bambino che ancora sempre risiede in noi:

    “…Donne e giovinetti amanti,
    viva Bacco e viva Amore!
    Ciascun suoni, balli e canti!
    Arda di dolcezza il core!
    Non fatica, non dolore!
    Ciò ch’ha a esser, convien sia.
    Chi vuol esser lieto, sia:
    di doman non c’è certezza.”
    (La canzona di Bacco, Lorenzo de’ Medici)

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    1. Mary ha detto:

      Caro Spinale (mi perdoni se mi prendo la leggerezza di darle del ‘caro’, non c’è alcun intento strano dietro le mie parole, al massimo cerco di usare un tono ironico e scherzoso)… dicevo, caro Spinale, che leggendo il suo commento al post di de Palma la cosa che ho pensato è che fosse quasi all’altezza del de Palma stesso, nello stile e nella profondità degli argomenti trattati e delle riflessioni fatte. Dico ‘quasi’ perchè siamo in ‘terra straniera’, comanda il de Palma qui e un po’ va assecondato e lodato, riconoscendogli lo status di ‘bravo bravissimo’… 😛 però apprezzo davvero tanto (e sinceramente, senza ironia) le sue osservazioni, ogni volta che ho modo di leggerle su questo blog.
      E’, quindi, un grazie sincero, a lei come al suo amico (il su-citato e stra-citato ormai de Palma, che sarà gasato da morire… ), perchè credo abbiate un dono importante, quello della scrittura, attraverso la quale vi mostrate capaci di esprimere in modo genuino i vostri pensieri, cosa rara di questi tempi.
      Al prossimo post! 🙂

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      1. Grazie per queste parole…inaspettate! Il De Palma sarà uno di quegli autori da citare prossimamente perchè “ci sta crescendo” bene il ragazzo e “ci darà” soddisfazioni!! 🙂 Questo blog dal primo momento mi ha sempre interessato per gli argomenti e il modo con cui vengono affrontati. Questa terra straniera ha molte cime…

        P.s. Grazie davvero per l’assiduità della lettura dei miei commenti.

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  6. Mimì ha detto:

    Sempre Calvino, questa volta ne Il Cavaliere Inesistente scrive: “E così imperversa e non si dà ragione e a un certo punto l’innamoramento di lei è pure innamoramento di sé, di sé innamorato di lei, è innamoramento di quel che potrebbero essere loro due insieme, e non sono”.

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  7. Mariachiara ha detto:

    Post inaspettato! Capita raramente di leggere favole che non siano d’amore, ma sull’amore.
    Hai saputo rendere l’idea con tanta naturalezza e nobiltà di spirito, il che denota un profondo senso dei valori fondamentali. Concordo pienamente coi punti in cui viene sottolineata la forza dell’amore, di renderci vivi anche quando siamo vulnerabili, colmi di forza di volontà anche quando ci sentiamo deboli. Bravo!

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  8. Cla ha detto:

    Caro Davide,
    abbiamo già avuto modo di parlare di questo profondo quanto complesso argomento. Credo che con questa favola tu abbia toccato il punto centrale. L’Amore con la “A” maiuscola, e non l’innamoramento, è (per riprendere Fromm) attività, impegno, volontà di mettersi sempre costantemente in gioco e in discussione. Amare è conoscere se stessi e l’altro nella profondità dell’animo, al di là dell’apparire, al di là della superficie e scoprire il “tesoro” che ogni essere umano nasconde dentro di sé. L’immagine del “tesoro” che hai usato trovo che sia bellissima.. è metafora dell’Amore stesso: è il sogno, la meta verso la quale protendere, un desiderio che sempre si rinnova e che per questo non annoia mai. Impossibile? No se si impara ad andare al di là dell’apparenza, dell’egoismo, del narcisismo e se si intraprende un cammino di reciproca e profonda conoscenza; no, se si impara a rispettare (nel vero senso della parola) la diversità e ad accoglierla in tutta la sua ricchezza. Unione (e non fusione…questo termine, forse, è meno adatto) di due parti che, tuttavia, mantengono la loro autonomia: “Sembra un paradosso, ma nell’amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due”

    🙂

    Ciao, Claudia

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